“MATER NOVISSIMA” DI FIMIC FINALISTA EBAWARDS 2025.
Il messaggio di Erica Canaia per la parità di genere e il successo di Mater Novissima agli EBAwards
“Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo”, questo il messaggio che la nostra ceo Erica Canaia ha rivolto il pomeriggio del 31 gennaio alla platea di professionisti, imprenditori, dirigenti, esperti di comunicazione provenienti da tutta Italia riunita al Campus di H-Farm, a Treviso. Il motivo del ritrovo era la premiazione del contest Employer Branding Awards a cui FIMIC ha partecipato – arrivando ad aggiudicarsi la finale – con il progetto Mater Novissima, nato per dare forma a un nuovo equilibrio tra vita e lavoro.
Ideato dall’associazione Double Bridge, il contest EBAwards celebra le imprese che mettono le persone al centro, costruiscono ambienti di lavoro inclusivi e sostenibili. Imprese che sanno valorizzare il capitale umano non con parole vuote ma con progetti innovativi e concreti. Le fondamenta su cui si poggia EBAwards sono tre: attrarre e trattenere giovani talenti; garantire un sano equilibrio tra vita e lavoro; promuovere la parità di genere. Il progetto Mater Novissima è stato selezionato come finalista proprio in questa terza categoria. Per FIMIC “promuovere la parità di genere” è infatti un impegno quotidiano.
“Mater Novissima” di FIMIC: un atto d’amore per genitori e futuro.
“Mater Novissima” è più di un progetto: è portavoce di un nuovo equilibrio tra vita e lavoro ed è soprattutto un atto d’amore verso la genitorialità e il futuro. Nato dall’esperienza personale di Erica Canaia, vuole abbattere il divario di genere nel mondo del lavoro, offrendo alle madri e ai padri il diritto di vivere appieno il loro ruolo, senza sensi di colpa o rinunce. Dall’altra parte incoraggia le collaboratrici a comunicare in anticipo il desiderio di maternità permettendo all’azienda di selezionare e formare un sostituto senza emergenze. E nei casi in cui questo desiderio incontri delle difficoltà nella realizzazione, Erica Canaia è pronta ugualmente a supportare la scelta delle sue collaboratrici. FIMIC attraverso Mater Novissima sostiene concretamente le famiglie con welfare aziendale affinché nessun genitore debba scegliere tra carriera e amore. Per le mamme FIMIC, l’azienda riconosce un credito welfare a sostegno
delle spese mensili d’asilo per facilitare la dipendente nella fase più complessa di rientro al lavoro, per i primi 3 anni di vita del bambino. Per i neo – papà, FIMIC riconosce un credito welfare a compensazione di 25 ore di permessi al mese, a sostegno della necessità di assentarsi dal luogo di lavoro per motivazioni legate al nucleo familiare. Inoltre abbiamo sostenuto economicamente l’apertura di un nuovo asilo che si prenderà cura anche dei bambini delle dipendenti a partire dai dieci mesi di vita.
FIMIC si prende cura delle persone e vuole costruire un futuro migliore per tutti.
“Quello che faccio in azienda può ispirare altri imprenditori a fare altrettanto – dice sorridendo Erica. – “La denatalità è un problema vero in Italia, perché siamo al ventisettesimo posto tra gli stati membri dell’Unione, cioè gli ultimi. E noi imprenditori possiamo veramente fare qualcosa per aiutare le donne. Da mamma è triste pensare che una donna sia costretta a rinunciare alla maternità per incertezze economiche.”
Erica Canaia ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza, condividendo il lavoro che sta portando avanti, con l’obiettivo di offrire a imprenditori e imprenditrici gli strumenti per riflettere su quali siano le misure di welfare da attivare rispetto al tema attualissimo della denatalità.
“Per noi di FIMIC essere stati tra i finalisti del contest Employer Branding Awards è già una vittoria. Abbiamo reso più visibile il progetto Mater Novissima a imprenditori, aziende e dipendenti cioè a persone che ora hanno la possibilità di pensarci.” Il welfare aziendale è un tema che non può più essere ignorato: è necessario continuare a parlarne e agire concretamente per migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro. Gli EBAwards non sono infatti solo un riconoscimento, ma un’opportunità di confronto tra aziende che condividono gli stessi valori, creando per davvero una comunità in continua evoluzione e ispirazione.
Erica quindi si augura che l’ascolto del suo pitch abbia smosso altri cuori oltre al suo. E che molti altri imprenditori oggi si chiedano: “Come posso essere il cambiamento che vorrei vedere nel mondo?”